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Musica, la nota di Alberto Godas: LA FREDDA RAZIONALITA’

totorostare5Lunedì scorso alla Società dei Concerti c’è stato il concerto del pianista francese Pierre-Laurent Aimard. Nato a Lione nel 1957, ha studiato al locale Conservatorio per poi continuare a quello di Parigi dove ha vinto quattro primi premi tra cui quello per la musica da camera; nel 1973 ha vinto il Concorso Olivier Messiaen, compositore moderno(1908-1992) che farà parte integrante del suo repertorio da allora. Nel 1977 viene invitato dal famoso direttore e musicista pierre_laurent_aimard_entretiencontemporaneo Pierre Boulez come pianista solista dell’Ensemble InterContemporain, e il compositore Gyorgy Ligeti gli affida la registrazione dell’integrale delle sue opere per pianoforte.
E’ solista di numerose prime esecuzioni di musica contemporanea, tra cui Klavierstuck XIV di Karlheinz Stockhausen, e collabora con numerosi direttori di livello internazionale, come Nikolaus Harnoncourt con cui incide i cinque concerti per pianoforte di Beethoven. Docente ai conservatori di Parigi e Colonia, ha un’intensa attività didattica e recentemente ha anche iniziato la direzione d’orchestra.
Il brano d’inizio del concerto è stato l’”Aluoette lulu”, l’allodola arborea, tratto dal celebre “Catalogo di uccelli” di Messiaen. E’ chiaro l’alto livello esecutivo di Aimard, tecnico e musicale, ed anche il suo particolare interesse per Messiaen; quella che sembrava mancare lunedì era una partecipazione profonda nell’interpretazione, che risultava un po’ inespressiva. Tale impressione si è protratta anche negli altri brani del concerto, e cioè “Miroirs” di Maurice Ravel, tra cui la famosa “Alborada del Gracioso” e la Suite Bergamasque di Claude Debussy con l’altrettanto famoso Clair de lune”. Aimard è estremamente chiaro e limpido nell’esposizione dei temi musicali, li viviseziona oserei dire, ma con una freddezza da tavolo anatomico; in definitiva manca lo slancio emotivo, o almeno mancava nel concerto in questione, che si è concluso con la Sonata n. 31 in la bemolle maggiore op. 110 di Beethoven, anch’essa ben eseguita ma con la stessa flemma degli altri brani.
Buono comunque il successo di pubblico, ed Aimard ha proposto due bis, manco a dirlo, di Messiaen. Prossimo appuntamento lunedì prossimo con il Quartetto di Tokyo e musiche di Haydn, info su http://www.societadeiconcerti.net.

Alberto Godas

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